-Ma tu di dove sei?
-Io sono di Badia…
-Ah, sì sì, ho capito, stai su per i monti… a Badia Prataglia!
-No! Te-dal-da, Badia Tedalda, su per i monti… sì, ma al confine tra Toscana, Emilia-Romagna e Marche, sopra Sansepolcro per capirci.
-Ah no, mi spiace, mai sentito dire.
Ecco, questo è un tipico dialogo che qualunque abitante di Badia Tedalda può avere con qualunque abitante dell’aretino, che di Badia Tedalda non ha mai sentito parlare. Non per mancanza loro, ma per negligenza nostra. Stesso teatrino si ripete sull’altro versante, dove, sempre per nostra imperizia, vige la convinzione che l’Alta Valmarecchia si fermi a Pennabilli, sì proprio lì, che i più giovani conoscono per uno dei più bei eventi che la vallata offre (“Artisti in Piazza” per intenderci), e i più poetici sanno essere la culla della “nuova esistenza” del grande Tonino Guerra. Ma il Marecchia nasce qui, a Badia Tedalda, sul Monte Zucca, sopra Pratieghi per essere precisi, vicinissimo al confine con la provincia di Forlì-Cesena e a pochi passi dalle sorgenti del Tevere. Insomma, mi viene da pensare che sia scontato sentirci parte della Valmarecchia. Così come mi pare scontato che ci sentiamo e siamo parte della Valtiberina. Eppure, a quanto pare, così scontato, non è. Come mai? Et voilà, da questa domanda ha inizio l’avventura del giornale. “Luna Nuova” è il risultato di incontri nei quali si avvertiva forte l’esigenza di farci conoscere. L’intera redazione (ma, oserei dire, l’intera cittadinanza) è consapevole della bellezza naturalistica e del fascino silenzioso che circonda Badia Tedalda e la sua Alpe della Luna. Ciononostante, nel corso degli anni ci siamo adagiati ad una situazione di cambiamento che ha impoverito, in termini demografici, la nostra già piccola realtà. E questo lento, passatemi il termine, abbandono ci ha fatto dimenticare l’enorme potenzialità che abbiamo, così da perdere entusiasmo e da smettere di crederci davvero in quelle che sono le nostre capacità e risorse. Ragion per cui, non possiamo aspettarci che altri vedano ciò che noi non vediamo, che altri valorizzino ciò che noi non valorizziamo, che altri promuovano ciò che noi non promuoviamo. Con questa pubblicazione, che avrà cadenza trimestrale, la Pro Loco vuole sottolineare a tutti i cittadini e a tutti i potenziali turisti che di lavoro da fare e di attività da svolgere, qui, ce ne sono eccome. Il Centro Visita, il Museo, il Parco Storico della Linea Gotica con i suoi itinerari trekking, la Via dei Biozzi che ricorda la plurisecolare tradizione della transumanza e che ci collega indissolubilmente alla Maremma, la ricerca di orchidee ed erbe spontanee, i percorsi lungo la Strada della Luna sono solo alcune delle attività di cui si occupa la Pro Loco e di cui leggerete nelle pagine a seguire. Ma non voglio tralasciare di scrivere che esistono tanti altri contesti associativi che si impegnano nella realizzazione di progetti o nell’organizzazione di eventi che hanno lo scopo di vitalizzare e allietare la vita della montagna badiale. Per non parlare delle attività di commercianti, ristoratori, agricoltori e allevatori che fanno di Badia una realtà da gustare anche con il palato. Sicuramente vi parleremo nel dettaglio di ognuno di loro nei numeri successivi. Perché l’idea di questo giornale ci piace, la voglia di fare non ci manca e le nostre convinzioni sono forti. E perché “la perseveranza è ciò che rende l’impossibile possibile, il possibile probabile, e il probabile certo.” Cosicché il nostro intento è quello di sentirci dire tra qualche anno: ” di dove sei tu?” “di Badia” “Ma Tedalda o Prataglia?”. Con o senza Parco Nazionale, di cui si sta molto discutendo negli ultimi anni, vogliamo dar voce e una degna visibilità all’Alpe della Luna ed ai suoi abitanti.

Quindi cari lettori, seguiteci, leggeteci, commentateci, migliorateci e scriveteci: non mancheremo di rispondervi e di pubblicarvi! Buona “Luna Nuova” a tutti!
Medelin Rossi – Pro Loco Badia Tedalda
Bravo e bravi….
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