Nonostante questo inverno sia stato clemente invogliandoci a stare più volentieri all’aperto, siamo riuscite in pochi mesi a partecipare per la terza volta ad un evento di Viva Vittoria, progetto relazionale condiviso a sostegno delle donne vittime di violenza.

Per Viva Vittoria Bologna, che si è tenuto il 7 marzo in Piazza Grande, abbiamo realizzato infatti 43 quadrati di maglia 50×50 cm. E il tempo che abbiamo passato realizzando sempre la stessa forma ha giovato in termini di fantasia; rivedendo le fotografie delle passate edizioni, i quadrati spediti il 7 di febbraio, erano più originali nella scelta dei colori e dei motivi.

Sicuramente ciò è frutto del grande impegno individuale, ma anche del confronto durante gli incontri di A Mano Libera, che hanno assunto una cadenza quindicinale (beh, questo prima dell’emergenza Covid19).
Proprio durante questi momenti creativi abbiamo pensato che sarebbe stato bello se a Badia Tedalda ci potesse essere un segno tangibile dell’impegno che mettiamo, da tre anni a questa parte, per sostenere le donne vittime di violenza.
Così, alla velocità della luce, è nato il progetto “Qui Solo Speranza” che ha previsto la collocazione sul territorio comunale di una panchina rossa.
Le panchine rosse contro la violenza sulle donne hanno fatto la loro comparsa in tante città italiane, da nord a sud, e sono simbolo del posto occupato idealmente da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza. Vengono installate in luoghi dove le persone passano, si incontrano, si fermano a chiacchierare e invitano a riflettere, a non dimenticare, a mantenere alta l’attenzione.
La nostra idea è stata accolta con entusiasmo e sensibilità dall’Amministrazione Comunale che ha subito accettato di mettere a disposizione uno spazio della Terrazza sulla Valmarecchia per collocare la nostra Panchina Rossa, condividendone il valore simbolico.
“Qui Solo Speranza” è l’evento di inaugurazione della Panchina Rossa che si è tenuto sabato 7 marzo alle ore 11.00 presso la Terrazza sulla Valmarecchia.
A noi di A Mano Libera tra un filo e l’altro, un’idea e l’altra aspetta ancora impegno e lavoro in quanto abbiamo scelto di provvedere come gruppo all’acquisto della panchina, nonostante la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di contribuire alla spesa.
Forse siamo incoscienti o eccessivamente ottimiste, ma una cosa è certa: crediamo fortemente in ciò che stiamo portando avanti e la tenacia non ci manca, a maggior ragione ora che, seppur piano piano com’è giusto che sia, altre donne sono entrate a far parte di A Mano Libera, dove c’è posto per tutte!
CONSIGLIO DI LETTURA

Ho scelto in libreria questo libro incuriosita dal fatto che l’autrice fosse “economista, saggista, consulente di governi e organizzazioni internazionali, ha insegnato Etica degli affari alla Judge Business School di Cambridge e ha presieduto il comitato contro il finanziamento del terrorismo…”. Ho avuto da subito la piacevole sorpresa di una scrittura leggera e scorrevole che intrecciava con “il filo di lana” momenti della sua storia personale ad altri della storia dell’umanità. Racconta come il fare la maglia abbia rappresentato un’attività intima, legata a ricordi e a momenti significativi della sua vita, e al tempo stesso abbia toccato meccanismi politici ed economici, sottolineandone così il valore sociale. L’unico aspetto che mi ha lasciata perplessa, e che ritengo la parte meno interessante del libro, sono i progetti di maglia.
Rosanna Borelli