90 anni e sempre in pole position
Pasquina ripensa volentieri, con un velo di nostalgia e di romanticismo, a quando, ragazzina, prima della Seconda Guerra Mondiale si mangiava “L’ACQUA COTTA”. In una grande padella di ferro si metteva un po’ di lardo battuto, una cipolla, un po’ di conserva e, riempita d’acqua, si lasciava bollire per pochi minuti. Il tutto veniva poi messo in un grosso recipiente dove era stato affettato un bel po’ di pane e si copriva con la stessa padella. Quando il pane era ben inzuppato, si serviva con un’abbondante grattugiata di pecorino. Tempi duri, ma le famiglie erano davvero unite e bastava quel poco che avevano per essere felici.

Oggi a Badia Tedalda Pasquina Milli è un’istituzione. Non ha alcun problema ad usare lo smartphone o il computer e si dedica da molti anni al bel canto. È un apprezzato contralto nel coro Santa Maria e alla domanda se è felice della sua vita vissuta, risponde che rimpiange solo il non avere studiato musica. La incontriamo spesso per le strade di Badia alla guida della sua cinquecento turchese degli anni sessanta ed è impressione comune che lei e la sua cinquecento si completino a vicenda in modo quanto mai armonico. Sono tempi difficili e dobbiamo combattere contro il COVID, lei ha per tutti una buona parola d’incoraggiamento, ma se qualcuno non indossa la mascherina non lesina di certo i giusti rimproveri.

E fu amore vero col suo Otello che sposò nel gennaio del ’53 e dal loro matrimonio sono nati Vinicio e Ombretta. Oggi Pasquina fa la bisnonna a tempo pieno, ma se qualcuno come me le chiede di tornare indietro nel tempo, con sguardo triste e col sorriso sulle labbra rivede fatti e personaggi di un’epoca che fu, di cui non si può raccontare nel ristretto spazio di una paginetta del giornale, ci vorrebbe, è il caso di dirlo, tutto un libro.
Nicola Rodofili