Montebotolino, conosciuto come il “paese sul paradiso“, è collocato in una posizione strategica sul fianco del Monte Botolino, da cui prende il nome, gode di un’ampia visuale sulla valle del Marecchia. Alto 889 m.s.l.m, è un borgo antico, di cui rimangono alcune case, un piccolo campanile, la chiesa e tre lavatoi.

E’ considerato il luogo dell’incanto, del silenzio, abbandonato a se stesso come un paese fantasma, dove gli abitanti vengono principalmente durante l’estate.


Nella chiesa, di origine del 1100, dedicata a San Tommaso Apostolo, è conservata una meravigliosa terracotta policroma invetriata di scuola robbiana attribuita a Santi Buglioni ed eseguita attorno al 1500.

La scena ritratta nella pala d’altare, chiamata “L’incredulità di San Tommaso”, raffigura Gesù mentre benedice San Tommaso, il quale a sua volta incredulo, tocca con la mano il costato del Messia. Sotto alla terracotta ci sono altre cinque formelle.

Nel 1783, l’attuale chiesa viene eletta chiesa parrocchiale.
In epoca medioevale, Montebotolino era sotto il possesso dei Catani, nobili di origine longobarde, poi trasferitisi a Firenze, fino al 1290 anno in cui venne ceduto all’abate Tedalgrado.

Successivamente, viene assegnato come feudo a Ranieri di Uguccione della Faggiola dall’imperatore Ludovico Il Bavaro ed in seguito ai Montedoglio, i quali, invasero il monastero, dispersero i monaci e saccheggiarono le chiese.

Dopo il dominio dei Montedoglio, passò sotto la Repubblica fiorentina.
Di generazione in generazione, la memoria popolare ha tramandato i suoi “favolelli”, racconti canonici dove i suoi abitanti si prendono bonariamente e scherzosamente in giro.
Nel 1998, Montebotolino è stato al centro di un convegno a Badia Tedalda (organizzato dalla Pro Loco), cui hanno partecipato autorità e rappresentanze del popolo di località toscane depositarie di un’identica tradizione.
L’università di Padova, ha inoltre, avviato un progetto di ricerca, il cosiddetto programma “Arianna” finanziato dall’UE. Tale progetto ha evidenziato le similitudini presenti nel patrimonio orale collettivo dei popoli dalle rive del Mediterraneo a quelle del Baltico, nello specifico, ricercando quei testi simili a quelli di Montebotolino sul tema dei “semplici” e dei loro comportamenti. Momentaneamente sono stati reperiti racconti in Francia, Danimarca e Finlandia.
Lucrezia Serafini

