Fresciano è una bellissima frazione di Badia Tedalda situata nell’Alta Valle del Marecchia, in un ampio e soleggiato altopiano, da cui si gode di un vasto orizzonte panoramico. Tipico distretto feudale del primo Medio Evo, è posizionato in una magnifica valle appenninica.

Scendendo verso il Marecchia, al termine di un terrazzamento a picco sull’alveo del fiume, esisteva un insediamento feudale, con castello e torre (noto come castellaccio). Dall’alto di un sperone roccioso, la fortificazione aveva un’ottima posizione di difesa e di controllo sul territorio circostante. E’ crollato per le numerose frane e la piena del Marecchia che ha portato via i resti. Per le stesse ragioni è crollato anche il ponte sottostante, di origine romanica: agibile fino a pochi anni fa, collegava Fresciano con l’antico tracciato verso Badia Tedalda; uno dei pochi dell’intera valle, testimone di quanto la località fosse un luogo di passaggio.

I ruderi del castello (sopra) e il ponte romanico (foto sotto)

Dalla frazione partono diversi sentieri per interessanti escursioni sia verso il crinale di Poggio Tre Vescovi che divide la Toscana dalla Romagna (estese vedute panoramiche fino al mare Adriatico), sia verso Montebotolino,

sentieri storici… “La via del Ponte” BT4

raggiungibile percorrendo antichi percorsi in un pregevole ambiente naturale ricco di corsi d’acqua e cascatelle, lungo i quali, per gli attenti osservatori, è possibile individuare tracce di un’antica fornace, resti di un botaccio di una vecchia segheria (non a caso il torrente che lì vi passa si chiama Fosso della Sega) e le famose Paiole, al centro di uno dei favolelli che vede protagonisti gli antagonisti “sempliciotti” montebotolinesi. 

Il Botaccio del Mulino della Sega (sopra) e il Fosso della Sega (foto sotto)

Fresciano (m. 798 ) è importante nella storia dell’Alta Valle. Sul suo territorio si svolsero, quasi sicuramente, fatti d’arme di una certa entità: Pian del Consiglio, Pian della Battaglia, Poggio dei Dannati, Fossa dei Morti sono alcuni toponimi che richiamano fatti bellici. Sulla pubblica via, si trova un piccola cappella all’interno della quale vi era fino a poco tempo fa un’antica Maestà Lignea del ‘300, che rappresentava la Madonna col Figlio (ora trafugata e sostituita con un’altra rappresentazione mariana).

Sulla facciata della chiesa parrocchiale, dedicata a S. Pietro e costruita dalla Famiglia Maioli, un tempo famiglia padronale di Fresciano, venne apposta una lapide, scritta in latino, in onore del Principe degli Apostoli, da parte di don Maiolo Maioli che riporta la data del 1603. All’interno della chiesa si conserva una terracotta robbiana raffigurante il Cristo che consegna le chiavi a S. Pietro, probabile opera dei fratelli Santi e Benedetto Buglioni, un battistero del ‘500 e antichi arredi sacri, candelieri del XVI° secolo, mobile di legno di arte antica, vecchie campane, ecc.  

E per gli amanti del liscio, Fresciano ha dato i natali ad uno dei più grandi fisarmonicisti di tutti i tempi: il maestro Albertino Bastianoni, fisarmonicista compositore. Egli, infatti, è nato proprio a Fresciano ed è ancora oggi un orgoglio per la popolazione del paese, amato e rispettato;  per ricordarlo, con affetto e stima, nella serata dedicata a lui lo scorso 20 agosto 2022, è stata apposta un’epigrafe sulla piazza del paese. Così la sua musica rimarrà sempre viva nei cuori dei suoi paesani e di chi lo conosceva!

il Maestro Albertino Bastianoni

Anche durante la Ranocchiata, tradizionale festa frescianese esistente dal 1972, la gente di tutte le vallate limitrofe veniva ad ascoltare e a ballare la musica del Maestro Albertino. Ancora oggi la Ranocchiata è un momento molto sentito e partecipato, non solo per la memoria di Albertino, ma anche per la convivialità e il forte clima di accoglienza che contraddistingue Fresciano. 

La festa della Ranocchiata

A circa 1 Km, si trova Fresciano di Sotto dove è possibile ammirare la chiesa-santuario dedicata alla Madonna delle Grazie di cui si conosce l’esistenza già dal 1300. Il Santuario della Madonna delle Grazie, da sempre luogo grandemente venerato dalla popolazione locale, sorge in una gradevole posizione agreste, probabilmente lungo il tracciato di quella che era la romana Via Ariminensis e lungo le “Vie di Francesco in Toscana”.

Fresciano di Sotto

La tradizione ricorda il prodigio della Mula e del Cardinale Bevilacqua di passaggio nel luogo, che accompagnava Papa Clemente VII verso Bologna, nel 1530.

L’animale giunto dinanzi alla cappella della Madonna, si inginocchiò in atto di venerazione alla Madonna e il Cardinale ordinò quindi di restaurare l’allora fatiscente edificio sacro.

La comunità ricorda un altro prodigio: il “Miracolo della Neve”, avvenuto in un mattino del 5 agosto, quando gli abitanti del luogo, al risveglio, videro la neve attorno alla cappella.

Fu deciso di ampliare il piccolo edificio seguendo il perimetro indicato dalla neve. Da allora il Santuario è detto anche della Madonna della Neve, dove ogni anno nella stessa data il santuario è meta di pellegrinaggio dei fedeli di tutta l’alta Valmarecchia. Dopo la cerimonia religiosa, celebrata sul far della sera segue una suggestiva processione con fiaccolata lungo i sentieri della zona.

Il Santuario Madonna delle Grazie

Inoltre, gli abitanti di Fresciano sono titolari di un uso civico, un particolare istituto giuridico di origine medioevale per il quale i frescianesi sono detentori di un pezzo di bosco chiamato “La Pianca”, che fu loro donato nel Medioevo dai monaci benedettini, da destinare ad uso di rifornimento di legnatico.

“La Pianca” foto di Graziella Novelli

Ancora oggi esiste una commissione, eletta ogni cinque anni dai residenti di Fresciano – in concomitanza della costituzione del seggio elettorale per altre elezioni – che gestisce il patrimonio della Pianca. All’argomento dell’uso civico della Pianca, di particolare interesse, sarà prossimamente dedicato un articolo di Luna Nuova Web. Continuate a leggerci!

Victoria Muntean

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